E’ il documento ufficiale con cui si identifica la purezza di tutti i miei cani, pregevoli sono gli antenati presenti nei certificati. Per il Beagle l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana rilascia un pedigree identificato con la sigla (R.O.I.). La pagina frontale del documento deve avere il logo E.N.C.I..

Chiarisco queste noiose procedure cartacee perché oggi giorno, in giro, vengono ceduti cuccioli Beagle con delle certificazioni posticce e false mirate ad ingannare l’utente, per niente rilasciate dall’E.N.C.I..

Naturalmente per avere il certificato E.N.C.I. oltre al possesso dei pedigree dei genitori necessita che il proprietario della fattrice (anche l’allevatore) versi delle quote entro termini molto rigidi all’E.N.C.I. stesso; solo con una serie di procedure burocratiche e quote versate si potrà avere il pedigree dei cuccioli; riassumendo per avere il certificato necessitano i due pedigree E.N.C.I. dei genitori e l’avvio delle pratiche presso l’ente. Le pratiche se aperte si svolgono in due fasi rappresentate da quelli che l’E.N.C.I. chiama modello “A” e modello “B”, che devono essere in possesso di chi possiede la fattrice. Inoltre da pochi anni, senza far applicare i microchip anagrafe canina ai cuccioli non è possibile ottenere il pedigree E.N.C.I. degli stessi.

Tutte queste procedure richiedono impegno, soldi e tempo; forse è perciò che molti preferiscono cucciolare senza documenti, meglio comunque che mentire alla buona fede dell’utente disinformato.

Io sottoscritto Francesco Tarchini in quanto riconosciuto E.N.C.I produco con pedigree sempre presenti.